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Tassa sulla CO2 per le mucche: la Danimarca come pioniere in Europa

22.10.2024

La Danimarca è prossima a introdurre la prima tassa sul CO2 al mondo applicata direttamente all'agricoltura e all'allevamento, settori responsabili di una parte significativa delle emissioni di carbonio del paese. Entro la fine dell'anno, il parlamento danese dovrebbe approvare una misura che impone agli agricoltori una tassa di 300 corone danesi per ogni tonnellata di CO2 equivalente emessa. Questa tassa entrerà in vigore nel 2030 e aumenterà a 750 corone entro il 2035.

L'obiettivo di questa tassa è esercitare una pressione economica diretta sugli agricoltori, spingendoli ad aumentare l'efficienza delle loro aziende e ad adottare misure per ridurre le emissioni di gas serra. Gli agricoltori che investono in tecnologie per la riduzione delle emissioni, come la produzione di biogas, possono beneficiare di esenzioni o riduzioni fiscali. Il sistema fiscale danese prevede una detrazione del 60% sulle emissioni tassate, il che significa che le aziende che riducono significativamente le loro emissioni pagano meno tasse. Questo meccanismo mira a favorire la transizione verso pratiche agricole più sostenibili e a basse emissioni.

Inoltre, il governo danese ha stanziato circa 1,3 miliardi di euro per sostenere gli agricoltori nella transizione ecologica.

Secondo la FAO, l'allevamento è responsabile di circa il 12% delle emissioni globali. La Svizzera registra un valore del 10%, di cui circa l'80% proviene dall'allevamento bovino. In media, le mucche danesi emettono 5,6 tonnellate di CO2 equivalente all'anno, secondo il think tank verde Concito in Danimarca. Questo valore differisce dai dati dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), che stima 3 tonnellate di CO2 equivalente per mucca, in linea con altre fonti non ufficiali che calcolano 4 tonnellate per mucche da latte e 2,5 tonnellate per bovini da carne. Tuttavia, il profitto per capo di bestiame è simile, anche se può variare notevolmente a seconda della gestione aziendale, delle tecnologie impiegate e delle condizioni di mercato.

Diverse fonti danesi stimano per il 2023 un profitto di circa 590 euro, mentre in Svizzera, secondo Agrar Forschung Schweiz, oscilla tra 460 e 920 euro. Per dare un'idea della tassa: ipotizzando un'emissione di 4 tonnellate di CO2 equivalente per mucca in condizioni standard, la tassa danese nel 2030 varierà tra 50 € per gli agricoltori più virtuosi (con una riduzione delle emissioni del 25%) e 160 € per coloro che non adottano alcuna misura. Nel 2035, la tassa aumenterà fino a 120 € o 400 €.

Con l'introduzione di questa tassa, la transizione verso soluzioni più ecologiche diventa inevitabile, tuttavia anche gli agricoltori più virtuosi dovranno affrontare una riduzione del profitto compresa tra il 15% e il 30%, generando insoddisfazione tra gli operatori del settore.


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