La causa del guasto sembra risiedere in un'interruzione della connettività tra le banche e i sistemi di pagamento. Nel principale network di pagamento Nexi, la responsabilità è stata attribuita all'operatore Worldline, che in un comunicato ufficiale ha imputato il malfunzionamento dei suoi data center italiani a terzi. Diversi media hanno riportato, senza citare fonti, che il problema potrebbe essere stato causato dal taglio di alcuni cavi tra Lugano e Bellinzona durante lavori di manutenzione a una condotta del gas.
Reazione a catena: Poiché molti acquirer utilizzano la stessa infrastruttura, un problema tecnico in un nodo centrale (Worldline) può paralizzare le operazioni di tutti i servizi connessi.
Le scene che si sono verificate in tutta Italia erano incredibili: dall'impossibilità di pagare gli acquisti, con migliaia di carrelli abbandonati, fino all'incapacità di accedere a prestazioni mediche negli ospedali, poiché non era possibile pagare il "ticket sanitario". (NdR: in Italia esiste un "sistema obsoleto", lontano dal sistema sanitario svizzero). Il "Black Friday" si è trasformato in un vero e proprio venerdì nero.
Gli impatti economici sono stati enormi. In un Paese in cui quotidianamente transitano circa 1,2 miliardi di euro attraverso pagamenti digitali, il guasto ha causato perdite stimate in almeno 100 milioni di euro solo per i piccoli commercianti. Questo senza considerare i danni indiretti: vendite perse, tempo sprecato e opportunità mancate.
La crisi è stata risolta infine nel tardo pomeriggio del 29 novembre, quando i servizi sono stati gradualmente ripristinati. Tuttavia, le domande sollevate da questo evento sono numerose e preoccupanti, prima fra tutte: come può un sistema così critico essere così vulnerabile?
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